"Musei e cultura digitale": un estratto su Artribune
"È stata proprio la chiusura dei musei a rendere evidente con straordinaria immediatezza che la relazione fra musei e pubblici esiste, ed è necessaria, anche quando le istituzioni fisiche si trovino a dover chiudere i propri palazzi, a non avere possibilità di contatto con il visitatore fisico, con colui che per tanto tempo la museologia più tradizionale e conservativa ha riconosciuto come unico vero visitatore."
Stavamo dando alle stampe il libro di Maria Elena Colombo, intitolato "Musei e cultura digitale", quando è iniziata l'emergenza che stiamo vivendo.
L'autrice ha dunque deciso di aggiungere un "Post Scriptum" per raccontare come i musei stiano fronteggiando l'improvvisa chiusura e riflettere su quanto il digitale sia imprescindibile, ora più che mai.
Stavamo dando alle stampe il libro di Maria Elena Colombo, intitolato "Musei e cultura digitale", quando è iniziata l'emergenza che stiamo vivendo.
L'autrice ha dunque deciso di aggiungere un "Post Scriptum" per raccontare come i musei stiano fronteggiando l'improvvisa chiusura e riflettere su quanto il digitale sia imprescindibile, ora più che mai.
Musei e cultura digitale
Fra narrativa, pratiche e testimonianze
di Maria Elena Colombo
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 240
"Ben lungi dal doverci formare sulle fantomatiche potenzialità della realtà virtuale, siamo di fronte a domande culturali, filosofiche, antropologiche, etiche, sociali e politiche correlate alla dimensione del tempo e dello spazio, alla larghezza e al senso del fare cultura, ai processi vari e profondi di smaterializzazione e disintermediazione che hanno riguardato tanta parte dei nostri orizzonti quotidiani."Maria Elena ColomboLa cultura digitale ha creato le condizioni per un nuovo museo in ascolto e sempre aperto.
Maria Elena Colombo raccoglie nuovi spunti e voci per interrogarsi sulla relazione ormai decennale tra musei e cultura digitale, cogliendone stereotipi, resistenze, illuminazioni e opportunità.
Si indagano qui i temi fondanti su entrambi i versanti, i reciproci condizionamenti e le ibridazioni, leggendo fra le righe della narrativa e dei profili dei protagonisti, incrociati con la lettura critica della letteratura dell'ultimo decennio.
Il volume ha le sue premesse nelle interviste condotte dall’autrice negli ultimi tre anni a professionisti del digitale nei musei di tutto il mondo e pubblicate su “Artribune”.
Data la contingenza storica, a chiusura del volume è stato aggiunto il capitolo “Post scriptum”, dedicato ai musei e al digitale nel periodo del lockdown.
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