Viaggio attraverso gli archivi dell’arte, tra analogico e digitale
"L’immagine di un autore acquista una profondità che tende ad allontanarsi sempre di più, sino a deformarsi nel mito. Col passare del tempo, l’identità storico-empirica si carica di valori e significati di cui, originariamente, disponeva solo in latenza e che, quasi sempre, sia l’autore che i lettori suoi contemporanei ignoravano. Ogni soggetto, in tal caso, tende nel tempo a trascendere questa identità storica – empirica sicché una pratica di scavo incentrata sulla conoscenza serve ad evitare di riferire una richiesta continua di trascendenza e anche se ciò appare fondato e legittimo, per rendere un’opera credibile deve lasciare il passo ai processi di una pratica storica".
Leggi l'articolo completo di Marcello Carriero sul testo di Concetta Damiani su Artribune.com
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Gli archivi dell'arte
Gestione e rappresentazione tra analogico e digitale
di Concetta Damiani
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 176
Gli archivi legati al mondo dell’arte si presentano dapprima come entità ricostruibili attraverso il recupero di fonti disarticolate e frammentarie, per poi acquisire strutture e fisionomie sempre più stabili e consolidate. Il volume affronta la dimensione specifica di tali fondi documentali, il cui trattamento impone la considerazione di fattori archivistici, giuridici, storico-artistici e museali: l’organizzazione e la gestione degli archivi, la cura per gli aspetti della creazione, della circolazione e della promozione delle opere, la tutela del diritto d’autore e le attività di certificazione, le relazioni documentali tra artisti, eredi, curatori, collezionisti, istituzioni e studiosi necessitano infatti di analisi. Se ci si sposta poi in ambiente digitale, appare una realtà in fermento: le modalità di espressione e rappresentazione dell’arte contemporanea richiedono nuove visioni nelle attività di produzione e gestione. I principi di fruizione, certificazione e conservazione preventiva di molte opere d’arte contemporanea devono essere ripensati in base a nuovi criteri, che attengono quasi esclusivamente alla struttura documentaria e alle componenti tecnologiche e digitali.
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