"Sono convinta che il digitale sia stato la leva che ha messo davvero in discussione in modo più profondo la funzione del museo di oggi e di domani, perché ha forzato un interrogarsi su alcuni punti-chiave: chi ha voce? Chi sceglie che cosa dire? Che cosa si può dire? Perché lo si dice? E infine, la grande domanda: qual è il patrimonio?"
Maria Elena Colombo raccoglie nuovi spunti e voci per interrogarsi sulla relazione ormai decennale tra musei e cultura digitale, cogliendone stereotipi, resistenze, illuminazioni e opportunità. Si indagano qui i temi fondanti su entrambi i versanti, i reciproci condizionamenti e le ibridazioni, proponendo una lettura critica della letteratura dell'ultimo decennio.
Il volume contiene interviste ai professionisti del digitale dei musei di tutto il mondo, pubblicate negli ultimi tre anni su "Artribune". Tutti sono concordi nel sostenere che la divisione tra analogico e digitale non ha più senso perché viviamo in un mondo connesso, fisico e virtuale insieme.
Una consapevolezza che si fa sempre più forte nella situazione di emergenza attuale, dove è apparso chiaro quanto il digitale sia fondamentale per ripensare i musei come luoghi sempre aperti e in relazione con i pubblici. A questo proposito, l'autrice ha raccolto le sue riflessioni in un post scriptum a chiusura del volume.
Musei e cultura digitale è parte della collana Geografie Culturali, frutto della collaborazione con Fondazione Fitzcarraldo.
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