Storie della scienza
Questa collana si propone di indagare gli aspetti più o meno conosciuti della storia della scienza nel corso dei secoli. Si vuole caratterizzare sia per l’organicità con cui affronta i vari eventi, sia per il taglio di alta divulgazione. Destinata a coloro che per ragioni di studio o di semplice curiosità intendano approfondire un determinato argomento, è inoltre pensata per soddisfare le esigenze degli insegnanti nella loro attività didattica.
Matematica e immaginazione nel Rinascimento
di Annarita Angelini
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 198
“Un uomo, nato e formatosi nelle cosiddette scienze esatte, non comprenderà facilmente, dall’altezza della sua ragione intelle
Matematica e immaginazione nel Rinascimento
di Annarita Angelini
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 200
“Un uomo, nato e formatosi nelle cosiddette scienze esatte, non comprenderà facilmente, dall’altezza della sua ragione intellettiva, che ci possa anche essere una fantasia sensibile esatta, senza la quale non sarebbe pensabile l’arte”. Così scriveva Goethe alla fine del Settecento, ma già nel Rinascimento qualcosa di prossimo alla “fantasia sensibile esatta” era penetrato nella concezione filosofica occidentale al punto da rimettere in discussione i confini teorici tra scienza e arte.Determinante, tra XV e XVI secolo, la ricezione della tradizione neoplatonica per la quale la facoltà immaginativa, complementare e inseparabile dalla ragione, garantisce la possibilità alle forme concepite dall’anima di raggiungere i domini della sensibilità. Mentre la matematica si arricchisce della potenza produttiva della fantasia, le arti figurative con Brunelleschi, Leonardo, Piero della Francesca, Dürer, assumono la razionalità della geometria come condizione della loro stessa funzione rappresentativa. Un viaggio alla scoperta dei rapporti tra ragione e fantasia, scienza e arte, mistica e logica, che raggiunge, alle soglie del Secolo dei Lumi, la geometria di Desargues e la filosofia di Leibniz.
La scienza che fu
Idee e strumenti di teorie abbandonate
di Francesco Barreca
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 128
Nella pratica scientifica quotidiana vengono utilizzati strumenti, apparati e macchinari che, con il passare del tempo, sono rimpiazzati da altri più precisi. Il destino dei vecchi strumenti è, nel migliore dei casi, quello di diventare pezzi da museo, altrimenti finiscono nei ripostigli dei centri di ricerca. Qualcosa di analogo avviene anche nella formulazione delle teorie scientifiche: si elaborano concetti e nozioni che permettono di costruire ipotesi e teorie, ma una volta che una certa teoria si dimostra inadeguata, vengono abbandonati per finire negli “scantinati della scienza”. Il volume indaga alcuni tra i più importanti di questi concetti – chi sa o si ricorda cosa sono il punto equante, l’etere luminifero, l’impeto, l’atomo-vortice, il flogisto? – per offrire una rassegna storica della scienza da una prospettiva diversa da quella usuale, ovvero centrata sugli strumenti concettuali con i quali le teorie scientifiche del passato sono state costruite, più che sulle teorie stesse. Un testo stimolante, ricco di curiosità inedite, scritto in un linguaggio chiaro e accessibile a tutti.