Determinante, tra XV e XVI secolo, la ricezione della tradizione neoplatonica per la quale la facoltà immaginativa, complementare e inseparabile dalla ragione, garantisce la possibilità alle forme concepite dall’anima di raggiungere i domini della sensibilità. Mentre la matematica si arricchisce della potenza produttiva della fantasia, le arti figurative con Brunelleschi, Leonardo, Piero della Francesca, Dürer, assumono la razionalità della geometria come condizione della loro stessa funzione rappresentativa. Un viaggio alla scoperta dei rapporti tra ragione e fantasia, scienza e arte, mistica e logica, che raggiunge, alle soglie del Secolo dei Lumi, la geometria di Desargues e la filosofia di Leibniz.
Biografia dell'autore
Annarita Angelini
Insegna Storia della filosofia all’Università di Bologna. Le sue ricerche vertono in particolare sugli intrecci tra filosofia, scienze e arti nella cultura europea della prima età moderna. Su questi argomenti è autrice di saggi e di monografie, tra i quali: Sapienza, prudenza, eroica virtù. Il mediomondo di Daniele Barbaro; Simboli e Questioni. L’eterodossia culturale di Achille Bocchi e dell’Hermathena; Metodo ed enciclopedia nel Cinquecento francese; Tout le savoir du monde.Da alcuni anni si occupa delle correlazioni simboliche tra modelli della produzione artistica e simbolica rinascimentale e della cultura scientifica moderna e contemporanea. In questo ambito è coautrice, con Rossella Lupacchini, di La voce del serpente. Modi della conoscenza simbolica e della raccolta The art of sciences. From perspective Drawing to Quantum Randomness.