Storia della scienza e del pensiero scientifico
Ad limina
Frontiere e contaminazioni transdisciplinari nella storia delle scienze
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 592
Il volume raccoglie gran parte dei contributi presentati in occasione del Convegno Nazionale della Società Italiana di Storia della Scienza (SISS), tenutosi a Catania, dal 30 maggio al 1° giugno 2022, nella prestigiosa sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università etnea. Ad limina. Frontiere e contaminazioni transdisciplinari nella storia delle scienze, oltre a essere il titolo che la Società ha scelto per questo evento, è diventato un momento di grande dibattito e confronto sulla complessità e sull’attualità della storia delle scienze e delle tecniche, oltre che sull’importante ruolo che questa disciplina ha assunto negli ultimi anni. Proprio nel 2022, la SISS giunge al quarantesimo anno dalla sua fondazione: il ritorno a un convegno in presenza e la pubblicazione di questi atti sono certamente il modo migliore per festeggiare questo importante traguardo.
Sulle tracce di un evoluzionista: le "cose" di Giovanni Canestrini
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 472
Giovanni Canestrini (1835-1900) fu un evoluzionista eclettico, tra i più rilevanti nel panorama scientifico italiano ed europeo della seconda metà dell’Ottocento. In contatto epistolare con i principali esponenti delle scienze naturali del tempo, Canestrini fu zoologo, paletnologo, naturalista, antropologo, divulgatore e traduttore di Darwin. Di origini trentine, professore di scienze naturali all’Università di Modena tra il 1862 e il 1868, dal 1869 insegnò zoologia e anatomia comparata a Padova, dove attivò anche un libero corso di antropologia e riordinò e arricchì le collezioni naturalistiche e paletnologiche, ricoprendo inoltre importanti incarichi politici e civili. Canestrini ha lasciato una cospicua serie di tracce materiali della sua vita scientifica, sotto forma di reperti museali, cataloghi, lettere, libri. Proprio quello delle “tracce materiali” è il fil rouge del volume che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno organizzato dall’Università di Padova, arricchiti con contributi di altri autori e autrici e con un’appendice documentaria che vuole dare il giusto valore all’edizione di documenti e reperti fino a oggi inediti.
L'arte di prolungare la vita
Medici, filosofi e alchimisti alla ricerca della longevità
di Luca Tonetti
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 232
La ricerca del segreto della longevità ha da sempre rappresentato una delle sfide più audaci per l’uomo. Grazie ai progressi della scienza oggi sperimentiamo una notevole estensione delle nostre aspettative di vita. Ma è davvero solo un problema di quantità? Il dibattito sul prolungamento della vita, che affonda le sue radici nella medicina antica, attraversa temi fondamentali per la riflessione filosofica e scientifica occidentale: dalle categorie di vita e morte all’essenza della natura umana, dai problemi della vecchiaia ai limiti di intervento dell’uomo. Come è possibile contenere o perfino arrestare il naturale processo degenerativo del nostro corpo? Su quali argomenti si fonda questa sfida? Questo libro ricostruisce la storia di questo affascinante dibattito, ripercorrendone gli sviluppi nella medicina di età moderna, con uno sguardo particolare ai processi di invecchiamento, al rapporto tra alimentazione e corruttibilità dei corpi, alle possibilità della medicina di intervenire in questi processi.
La morte della natura
Donne, ecologia e rivoluzione scientifica
di Carolyn Merchant
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 496
Pubblicato per la prima volta nel 1980, La morte della natura è oggi considerato un classico della storia della scienza moderna, del femminismo e della storia ambientale. Con questo testo capitale dell’eco-femminismo, Carolyn Merchant ha fatto discutere diverse generazioni di storici, attivisti e filosofi. L’autrice ha saputo cambiare la prospettiva sulla rivoluzione scientifica mostrando il lato oscuro dell’utopia tecno-scientifica moderna e illuminando l’inizio di un percorso che oggi sappiamo condurre all’antropocene, l’epoca in cui si fanno i conti dei costi, tra le altre cose, di quella rivoluzione. I problemi della storicità dei concetti della natura, del rapporto tra la storia delle donne e la storia dello sfruttamento della natura, del modello baconiano tipico della prima età moderna, così come la presa di posizione a favore di un’etica della partnership tra umani e natura, sono qui intrecciati in un perfetto equilibrio tra la conoscenza puntuale delle fonti – sia canoniche come Bacon, Galileo, Newton, sia eccentriche come Anne Conway – e una struttura critica che rispecchiava il fermento dei movimenti femministi e ambientalisti degli anni Settanta del Novecento. Corredano questa nuova edizione la traduzione delle due prefazioni del 1990 e del 2020 e un’introduzione che inquadra la complessa ricezione del libro e ne traccia alcune potenziali linee di lettura attuali.
Medicina sotto il vulcano
Corpi e salute a Napoli in età moderna
di Maria Conforti
editore: Editrice Bibliografica
Napoli è circondata da un territorio in continua e drammatica instabilità, con catastrofi quali eruzioni, terremoti, tsunami, accompagnati però da una straordinaria fertilità del suolo, mitezza climatica e ricchezza di testimonianze antiche. Il carattere paradossale del territorio e le contraddittorie caratteristiche urbanistiche e politico-sociali della città, che durante l’età moderna è stata tra le più popolose d’Europa, e tra le più difficili da governare, hanno determinato il carattere della sua medicina, sia in senso pratico (rapporti tra curanti e pazienti, assistenza ospedaliera, controllo delle epidemie) sia in senso teorico. La scuola medica napoletana di età moderna ha infatti costruito una sua particolare medicina, che affonda le radici nelle filosofie naturalistiche del tardo Rinascimento e che incorpora o crea saperi innovativi, quali la chimica e la mineralogia, l’anatomia umana e comparata, nello sforzo di interpretare le malattie alla luce di una tradizione continuamente reinventata.
Natura, psiche e cultura
Dal “ragazzo selvaggio” all’etnopsicoanalisi
di Alessandra Cerea
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 160
Che cosa caratterizza la natura umana? Siamo il frutto della biologia, dell’ambiente socio-culturale che ci circonda oppure del nostro passato, della nostra storia familiare e personale? E, ancora, come studiarla? Con quale “metodo”?Seguendo il filo di queste domande, il volume ripercorre la storia degli studi sul rapporto tra natura, psiche e cultura che ha caratterizzato la storia delle scienze dell’uomo sin dalla loro nascita, prendendone in considerazione le figure più rappresentative e le tappe più importanti che, dal caso emblematico del “ragazzo selvaggio” dell’Aveyron (1798), hanno portato alla nascita dell’etnopsicoanalisi negli anni Sessanta del Novecento. Vengono così analizzati i nodi epistemologici e le controversie scientifiche principali che nel corso del XIX e XX secolo hanno contrassegnato il dialogo tra psichiatria, psicologia, psicoanalisi, etnologia e antropologia.
Un coniglio nel turbante
Intrattenimento e inganno nella scienza arabo-islamica
di Lucia Raggetti
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 288
Già dall’antichità, la natura era rappresentata come un’intricata rete di relazioni tra i diversi elementi che la compongono. Minerali, piante e animali sono dotati di proprietà utili e misteriose che l’uomo può sfruttare a suo vantaggio. La cultura arabo-islamica si iscrive in questa tradizione, ricevendo dal mondo tardoantico un’eredità multiculturale che sarà riorganizzata, ampliata e adattata alle nuove esigenze, tra empirismo e tradizione letteraria. I prodigiosi effetti che derivano da una sapiente manipolazione della natura possono essere sfruttati nel campo della farmacologia, in molte forme d’artigianato, nell’agricoltura ma anche applicati all’intrattenimento e alla frode. Sia l’applicazione giocosa che quella illecita di queste proprietà sono forse uno dei loro aspetti meno noti e più curiosi della “scienza delle proprietà” a cui questo libro è dedicato. Un viaggio affascinante, un ricco spaccato del sapere condiviso, delle credenze popolari, delle aspirazioni collettive e della vita nelle strade delle metropoli del Vicino Oriente Islamico.
Scienza e rivoluzione
Antoine-Laurent Lavoisier (1743-1794)
di Marco Beretta
editore: Editrice Bibliografica
La chimica ha sempre giocato un ruolo fondamentale sia nella vita quotidiana sia nelle principali attività produttive che hanno accompagnato la storia della civiltà. L’arte della guerra, l’industria tessile, l’alimentazione, la metallurgia, la mineralogia, la farmacia così come tantissime altre arti non possono fare a meno dei suoi contributi. Tuttavia, i chimici sono stati spesso considerati come scienziati meno autorevoli e interessanti rispetto a Galileo, Newton, Darwin, Einstein e a tanti altri protagonisti che popolano le storie delle scienze tradizionali. Il motivo di questa emarginazione è insisto nella natura stessa della chimica, una scienza dove è pressoché impossibile scindere gli assunti teorici da quelli applicativi e sperimentali. Attraverso la ricostruzione della vita e dell’opera di Lavoisier, questo volume offre della chimica un’immagine di una scienza che, interagendo con i bisogni e la cultura della società settecentesca, prefigura i nuovi orizzonti economici e politici che si addensano attorno alla Rivoluzione francese.
L'alchimista antico
Dall’Egitto greco-romano a Bisanzio
di Matteo Martelli
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 184
Un intricato complesso di arti, pratiche di tintura e teorie della materia costituisce il nucleo della scienza alchemica, che si sviluppò attraverso una storia millenaria prima di trasformarsi nella chimica moderna. Arte spesso associata al Medioevo, l’alchimia ha in realtà origini molto più antiche, che affondano le proprie radici nell’Egitto greco-romano e nelle terre tra Bisanzio e Bagdad. Il volume ripercorre questa storia nei secoli che precedono la ricezione e lo sviluppo dell’alchimia nell’Occidente latino. Le principali fonti sono qui studiate assieme alle più importanti figure di alchimisti: dal mago persiano Ostane alle divinità egizia Iside, dalla sapiente Maria l’Ebrea al filosofo greco Democrito, da Cleopatra e i sacerdoti dei templi egiziani a imperatori e dotti bizantini. L’alchimia antica è così indagata nei contesti sociali e culturali che ne determinarono la nascita, insistendo sui rapporti con discipline affini, come medicina e filosofia naturale. Specifiche sezioni del libro illustrano le tecniche e gli strumenti con cui gli alchimisti antichi tentarono di estrarre “spiriti” minerali, distillare acque coloranti, trasformare metalli vili in oro o produrre pietre preziose artificiali.
Etica medica sulle orme di Ippocrate
di Giulia Ecca
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 144
Alla celebre figura di Ippocrate di Cos, padre della medicina occidentale, è stato attribuito un nutrito corpus di opere. Tra queste si annoverano anche sei trattati di etica medica: si tratta del ben noto Giuramento e dei meno conosciuti Legge, Testamento, Precetti, Decoro e Medico, databili verosimilmente tra il V sec. a.C. e il II sec. d.C. In questi sei testi sono raccolti precetti etici, rivolti probabilmente a studenti di medicina, che vertono su diversi aspetti della figura del medico antico e del suo rapporto con i pazienti. Il bravo medico, ad esempio, non deve essere avido di guadagno, deve collaborare anziché competere con i colleghi qualora un caso sia molto difficile, deve essere riservato e vestito in modo sobrio, severo e allo stesso tempo benevolo nei confronti del malato. Alcuni di questi precetti etici ippocratici trovano dei paralleli in testi di altri medici antichi, come ad esempio Scribonio Largo, Celso, Sorano e Galeno. Il volume offre una panoramica degli aspetti più salienti dell’etica medica attribuita a Ippocrate, alla cui conoscenza il lettore verrà guidato attraverso l’analisi di passi in traduzione italiana.
Cosmesi e chirurgia
Bellezza, dolore e medicina nell'Italia moderna
di Paolo Savoia
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 232
Nel 1597 il medico e anatomista bolognese Gaspare Tagliacozzi pubblica una monografia in due volumi sulla chirurgia ricostruttiva delle mutilazioni facciali, in particolare dei nasi. La tecnica descritta nel libro consiste nell’innestare un lembo di pelle preso dalla parte superiore del braccio sul naso del paziente, una procedura lunga, faticosa e dolorosa, conosciuta già dal XV secolo.
Prendendo le mosse dall’esperienza di Tagliacozzi, il volume esplora la storia sociale e culturale della chirurgia di età moderna attraverso il filtro della ricostruzione del volto, dimostrando l’importanza di una pratica e di una serie di operatori troppo spesso considerati marginali nel processo della rivoluzione scientifica moderna.
Collocando la tecnica di Tagliacozzi in una prospettiva geografica e cronologica ampia – dall’Italia meridionale del XV secolo fino all’Inghilterra del XVII – il testo mostra che la storia di ciò che i contemporanei chiamano chirurgia plastica ha le sue radici nei rituali dell’onore maschile e nelle trasformazioni concettuali del naturale e dell’artificiale. Una storia che si estende fino alla seconda metà del Novecento, quando la chirurgia plastica diventa una pratica elettiva e il suo legame con la sfera militare viene spezzato.
I cattolici italiani e la scienza
Il discorso apologetico sulla stampa clericale nell'età del positivismo
di Carlo Bovolo
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 144
Nel corso dell’Ottocento la scienza assunse un peso crescente nella società e nella cultura italiane: di fronte alle innovazioni tecniche, ai progressi dell’industria, alle nuove teorie – dal darwinismo al positivismo, fino alla psichiatria e all’antropologia criminale – i cattolici non poterono ignorare questa centralità, che minacciava il ruolo e l’influenza della dottrina cristiana.
Si diffuse così in alcuni settori del movimento cattolico la necessità di costruire una scienza in accordo con la Rivelazione, con l’obiettivo di elaborare strategie per appropriarsi di tematiche scientifiche in ottica cristiana, di controbattere alle teorie materialistiche di scienziati laici e positivisti, di adoperarsi per una divulgazione scientifica in armonia con la fede.
La scienza divenne uno degli strumenti al servizio della propaganda cattolica, usata con forza dalla stampa clericale. Nella scienza, infatti, erano individuate le obiezioni alla teoria di Darwin; la medicina e la fisiologia, nell’incapacità di dimostrare le cause naturali e patologiche di episodi quali estasi, stimmate, guarigioni miracolose, ne confermavano l’origine divina. Pur criticando il mito del progresso, scoperte e innovazioni tecnologiche – a partire dalla ferrovia e dal telegrafo – furono ricondotte all’interno di un disegno provvidenziale, facendo sì che la scienza divenisse uno dei campi di battaglia in difesa dei “sani principi cattolici”.
Storie di cervelli
Dall'antichità al Novecento
di Claudio Pogliano
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 208
Se nel 2000 si è concluso il “decennio del cervello”, da allora ha avuto inizio il “secolo del cervello”, connotato da una continua e rapida espansione delle neuroscienze. Negli ultimi anni l’investimento di risorse che le alimentano è cresciuto ovunque in modo esponenziale, così come, fortemente stimolato dai media, l’interesse di un pubblico sempre più ampio per discipline che promettono meraviglie. Sono rapidamente apparsi una serie di specialismi accomunati dal prefisso neuro (dalla neuroestetica alla neuroeconomia, per citarne solo un paio), tanto che sarebbe in atto un cosiddetto neuro-turn.
In realtà la cultura occidentale non ha mai cessato d’interrogarsi sul rapporto fra corpo e mente, su struttura e funzioni del sistema nervoso. Con un linguaggio chiaro e accessibile, il libro ripercorre storicamente alcuni stadi di quel lungo discorso. Il primo capitolo lo presenta per grandi linee dall’antico fino agli sviluppi della scienza moderna; il secondo si concentra su uno dei periodi più intensi e fecondi, quello dominato dalla seduzione della frenologia; il terzo seleziona e racconta episodi particolarmente significativi avvenuti nel corso dell’Ottocento e del Novecento.
Matematica e immaginazione nel Rinascimento
di Annarita Angelini
editore: Editrice Bibliografica
pagine: 200
“Un uomo, nato e formatosi nelle cosiddette scienze esatte, non comprenderà facilmente, dall’altezza della sua ragione intellettiva, che ci possa anche essere una fantasia sensibile esatta, senza la quale non sarebbe pensabile l’arte”. Così scriveva Goethe alla fine del Settecento, ma già nel Rinascimento qualcosa di prossimo alla “fantasia sensibile esatta” era penetrato nella concezione filosofica occidentale al punto da rimettere in discussione i confini teorici tra scienza e arte.Determinante, tra XV e XVI secolo, la ricezione della tradizione neoplatonica per la quale la facoltà immaginativa, complementare e inseparabile dalla ragione, garantisce la possibilità alle forme concepite dall’anima di raggiungere i domini della sensibilità. Mentre la matematica si arricchisce della potenza produttiva della fantasia, le arti figurative con Brunelleschi, Leonardo, Piero della Francesca, Dürer, assumono la razionalità della geometria come condizione della loro stessa funzione rappresentativa. Un viaggio alla scoperta dei rapporti tra ragione e fantasia, scienza e arte, mistica e logica, che raggiunge, alle soglie del Secolo dei Lumi, la geometria di Desargues e la filosofia di Leibniz.